La rüsumada, un antico dolce energetico tipico della Lombardia, specialmente dell’area milanese, racchiude in sé una storia di tradizioni, gusti e usanze che rispecchiano l’essenza del territorio lombardo. Questa bevanda dolce, preparata con uova, zucchero e vino rosso, trae il suo nome da uno degli ingredienti principali, i tuorli d’uovo, localmente noti come rüss d’oof o rüsümm, sottolineando così il forte legame con la lingua e la cultura locale.
Origini e storia
La rüsumada, o rossumata nella sua italianizzazione, è stata per secoli un pilastro nelle cucine di Milano e della Brianza, rappresentando una colazione golosa e casalinga, ideale per iniziare la giornata con energia o per coccolarsi nei giorni freddi. Questa bevanda, che non necessita di cottura, era apprezzata per la sua capacità di fornire una sferzata di energia, grazie alla semplicità della sua preparazione e alla disponibilità degli ingredienti tutto l’anno.
La ricetta e la sua versatilità
La rüsumada si distingue per la sua versatilità: corroborante in inverno e rinfrescante in estate, dimostrando come la ricetta si adattasse perfettamente alle diverse esigenze stagionali. L’uso di vino, che poteva variare dal Marsala ad altri tipi di vino rosso secco, aggiungeva un ulteriore livello di personalizzazione alla bevanda, permettendo di adattarla ai gusti personali o alle disponibilità locali.
Legame con il territorio lombardo
Il legame della rüsumada con il territorio lombardo va oltre gli ingredienti. La tradizione di questa bevanda riflette un tempo in cui la convivialità e la semplicità segnavano i momenti di aggregazione familiare e sociale. In un contesto storico in cui i prodotti industriali non avevano ancora soppiantato le preparazioni casalinghe, la rüsumada rappresentava un legame diretto con la terra, sottolineando l’importanza della produzione locale e stagionale.
La preparazione della rüsumada, con il suo richiamo alla manualità e alla tradizione culinaria locale, rimane un simbolo della ricchezza gastronomica della Lombardia. Nelle sue varianti, che possono includere il vino bianco o versioni analcoliche con caffè, latte, o acqua e limone, si riflette la capacità della cucina lombarda di adattarsi e innovarsi, pur rimanendo fedele alle sue radici.
Conclusione
La rüsumada non è solo una bevanda dolce tipica della regione lombarda; è un patrimonio culinario che racconta storie di tempi passati, di tradizioni familiari e di una semplicità che riscopre il valore degli ingredienti locali. In un’epoca in cui il ritmo frenetico sembra allontanarci dalle tradizioni, riscoprire ricette come la rusumada significa riavvicinarsi a un modo di vivere e di gustare che mette al centro la qualità della vita e il legame con il territorio.
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